Era iniziato così,con un autogol e una partita vinta grazie a un rigore, pare, piuttosto regalato, il mondiale del Brasile. È finito con una squadra che non è mai stata squadra, per tutti i 90 minuti, tempo approssimativo della partita incredibile di martedì sera. Approssimativo, perché il match è durato circa 25 minuti, quanti ne
Era iniziato così,con un autogol e una partita vinta grazie a un rigore, pare, piuttosto regalato, il mondiale del Brasile. È finito con una squadra che non è mai stata squadra, per tutti i 90 minuti, tempo approssimativo della partita incredibile di martedì sera. Approssimativo, perché il match è durato circa 25 minuti, quanti ne sono serviti alla Germania per fare 5 dei 7 goals segnati in totale. Punteggio tennistico, mai subito dal Brasile in tutta la sua storia. Approssimativo, anche, perché per i brasiliani in campo, così come per i tifosi sugli spalti, deve essere sembrato infinito, un lento stillicidio di minuti fatti di sofferenza, imbarazzo, incredulità. Ha vinto senza dubbio la squadra meritevole. I verde-oro, orfani di Thiago Silva e della stella Neymar, non si sono saputi ritrovare in campo, se non nell’occasione dell’ unica rete segnata. Scolari lascia un’ eredità pesante. Una disfatta dalla quale tuttavia non potranno fare altro che rialzarsi, recuperando magari il gusto e la gioia del gioco che sono stati, a mio avviso, i grandi assenti in questo mondiale della Seleção.
La seconda semifinale tra Olanda e Argentina è finita ancora una volta ai calci di rigore, e vinta dall’ Argentina grazie a due penalties parati dal portiere Romero , o meglio sbagliati dagli olandesi Vlaar e Snejder. Una partita equilibrata quanto noiosa, in verità, con un’ Olanda molto imprecisa in fase offensiva, incapace di bucare la difesa albiceleste, molto ben piazzata. L’Argentina, dal canto suo, non è stata in grado di chiudere la partita entro i 4 tempi a disposizione, mostrando un gioco e una concentrazione molto probabilmente insufficienti al cospetto della Germania vista sino a qui. Gli incontri delle due squadre nelle finali mondiali giungono così a tre, le due precedenti equamente ripartite. Nell’ 86 vinsero i sudamericani, nel ’90 gli europei. Domenica 13 allo stadio Maracanà si scriverà un capitolo nuovo. E voi, per chi tiferete?
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: repubblica.it, alphacoders.com]
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