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Al Regio di Torino “Norma” di Bellini: una lotta senza tempo tra l’amore e la ragion di stato

Al Regio di Torino “Norma” di Bellini: una lotta senza tempo tra l’amore e la ragion di stato

Norma, il capolavoro di Vincenzo Bellini, sarà in scena al Teatro Regio di Torino dal 12 al 26 marzo per sei recite nell’allestimento firmato dal regista Lorenzo Amato con le scene ideate da Ezio Frigerio, il grande scenografo di cinema e teatro recentemente scomparso, e i costumi del premio Oscar Franca Squarciapino. Sul podio dell’Orchestra

Logo TeatroRegioNorma, il capolavoro di Vincenzo Bellini, sarà in scena al Teatro Regio di Torino dal 12 al 26 marzo per sei recite nell’allestimento firmato dal regista Lorenzo Amato con le scene ideate da Ezio Frigerio, il grande scenografo di cinema e teatro recentemente scomparso, e i costumi del premio Oscar Franca Squarciapino. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio salirà Francesco Lanzillotta, uno dei più interessanti giovani talenti italiani. A dar vita ai personaggi descritti dalla penna di Felice Romani, il soprano Gilda Fiume nel ruolo della sacerdotessa Norma, ANorma_regio_to.2nnalisa Stroppa, mezzosoprano in grande ascesa, che interpreta Adalgisa mentre, nei ruoli maschili, il tenore Dmitry Korchak è il proconsole romano Pollione e il basso Fabrizio Beggi nel ruolo del druido Oroveso.
Con Norma, andata in scena per la prima volta nel 1831, Vincenzo Bellini raggiunge l’apice del proprio lirismo vocale riuscendo, al contempo, a imprimere una grande forza drammatica ai personaggi solistici e una imponente e a volte barbarica solennità al Coro, che si trasforma in un Norma_regio_to.3affresco vivente. La vicenda di Norma è la storia di due mondi che si scontrano: quello Romano, solare, mediterraneo, urbanizzato, e quello nordico, notturno e misterioso, immerso nella natura dei Galli che cercano, ormai invano, di ribellarsi all’invasione. Come spesso accade, le grandi tragedie di un popolo si possono raccontare partendo da un dramma personale, come quello di Norma, sacerdotessa druida che si innamora del condottiero nemico, il proconsole romano Pollione. Per amore, Norma sacrificherà tutto, mentre Pollione la tradirà con un’altra donna. Solo nella morte ritroveranno l’antica unionfiume-gildae, quando il fuoco della pira li avvolgerà in un eterno abbraccio.
L’allestimento, realizzato nel 2016 per il Teatro di San Carlo di Napoli, va in scena per la prima volta a Torino e il regista Lorenzo Amato ne parla così: Norma si muove su un binario universale e senza tempo, quello della lotta tra la ragion di stato, il potere religioso e il privato. Ho chiesto a Ezio Frigerio e Franca Squarciapino di collocare la vicenda in un contenitore fantastico, da leggenda, senza una connotazione storico-geografica precisa. Ecco quindi l’esplosione dell’elemento natura, il bosco, la foresta: caratteri korchakdmitryfondamentali, non solo per riportare la storia in un tempo fantastico, ma anche per l’importanza del culto per gli alberi che avevano i Druidi. Una foresta carica di vita e di misteri che insinua nei Romani superstizioni e paure, e che contribuisce a conferire anche quel clima di misticismo e magia che percepisco fortemente all’ascolto della partitura.
Ezio Frigerio scrisse nei suoi appunti per la scenografia: L’epoca di Norma: vagamente il passato, ma quale passato, l’altro ieri? Ieri? Oggi? Sempre insomma quando ci sono vincitori e vinti. Troppo facile vederci attuali eventi di storia, il Medio Oriente devastato dalla guerra, i popoli in fuga e tutte le miserie di cui siamo messi al corrente quotidianamente! Nella musica di Bellini non crepitano i kalashnikov e assordanti aerei non solcano i Lanzillotta_IMG_6960-250x405cieli. Si racconta di una guerra, ma non è una guerra grondante di sangue, si racconta di un amore che è quello di sempre.
Questa produzione dell’opera di Vincenzo Bellini è dedicata alla memoria di Ezio Frigerio, scenografo e artista di assoluto rilievo scomparso il 2 febbraio 2022, poco prima dell’inizio delle prove.
Sul podio di Orchestra e Coro del Teatro Regio sale Francesco Lanzillotta che, dopo il suo esordio per il Regio nel 2016 in occasione della messa in scena di Madama Butterfly in Piazza San Carlo, ha compiuto importanti passi nella sua carriera internazionale.
In scena, un unico cast per tutte le sei recite in programma: Gilda Fiume, puro soprano lirico di coloratura come richiede la parte di Norma, è la protagonista di un ruolo intenso e impervio banco di prova per moltissime interpreti; non per nulla Casta Diva è una delle più celebri arie della storia della lirica, capace di tenere il pubblico con il fiato sospeso. La sua rivale, Adalgisa, sacerdotessa innamorata dello stesso generale romano, è il mezzosoprano Annalisa Stroppa, artista che sta attraversando un periodo particolarmente felice della sua carriera internazionale. Pollione è interpretato dal tenore Dmitry Korchak, uno dei più brillanti interpreti internazionali del Belcanto. Nel ruolo di Oroveso troviamo Fabrizio Beggi, artista ben noto al pubblico del Regio, Flavio è Joan Folqué mentre Coltilde è Minji Kim. Il Coro, che nella partitura di Bellini ha un ruolo fondamentale, è istruito da Andrea Secchi. Le luci sono di Vincenzo Raponi e i video di Sergio Metalli.
Uno spettacolo da non perdere!
Redazione di ArtInMovimento

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