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Da stasera “Rigoletto” al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto

Da stasera “Rigoletto” al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto

Rigoletto, nel nuovo allestimento creato da Alessio Pizzech per il Festival Verdi 2015, con le scene e i costumi di Davide Amadei e le luci di Claudio Schmid, dopo il successo del debutto con sei recite sold out, torna in scena in primavera al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto nell’ambito della Stagione Lirica del Teatro

0022rigolettoRigoletto, nel nuovo allestimento creato da Alessio Pizzech per il Festival Verdi 2015, con le scene e i costumi di Davide Amadei e le luci di Claudio Schmid, dopo il successo del debutto con sei recite sold out, torna in scena in primavera al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto nell’ambito della Stagione Lirica del Teatro Regio di Parma.
Sabato 23, domenica 24, venerdì 29, sabato 30 aprile, sabato 7, domenica 8 maggio 2016 il capolavoro verdiano sarà in scena con un cast di giovani artisti, diretti da Fabrizio Cassi sul podio dell’Orchestra dell’Opera Italiana e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani. Protagonisti Carlos Cardoso e Raffaele Abete (24, 30 aprile, 7 maggio) (Il duca di Mantova), Stefano Meo e Luis Choi (24, 30 aprile, 7 maggio) (Rigoletto), Daniela Cappiello e Veronica Marini (Gilda), Cristian Saitta (Sparafucile), Lara Rotili (Maddalena), Carlotta Vichi (Giovanna), Rocco Cavalluzzi (Il conte di Monterone), Michele Patti (Marullo), Manuel Amati (Matteo Borsa); Nicolò Donini (Il Conte di Ceprano), Marianna Mennitti (La contessa di Ceprano; Un paggio), Gianluca Monti (Un usciere di corte).0292rigoletto
L’opera è una produzione del Teatro Regio di Parma originariamente realizzata in coproduzione col Teatro Comunale di Bologna, in collaborazione con Comune di Busseto, 53° Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto, Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna.
Rigoletto è un punto di snodo in quel tema senza fine che è il rapporto fra la tradizione e la contemporaneità nel sistema di rappresentazione del Teatro d’opera e rappresenta un banco di prova per la messa in scena e per l’interpretazione. Far rivivere uno dei capolavori di Verdi a Busseto significa per me rievocare un rito che nasce e affonda la sua storia in un’Italia contadina e che perciò per sua natura è capace di toccare il cuore di tutti. Questo mio spettacolo ha salde le radici nel passato, ma si muove verso il futuro, così il mio lavoro di didatta e regista sarà volto proprio a definire questi due momenti, passato e futuro, non come categorie antitetiche ma come mondi dialoganti, e far sì che tutto avvenga nella dimensione del presente, che tutto accada nell’istante della scena, scrive Alessio Pizzech nelle note di regia.
0574rigolettoRappresentato per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia l’11 marzo 1851, prima opera della cosiddetta “trilogia popolare”, Rigoletto giunse sulla scena dopo un lungo travaglio, colpito dai divieti della censura, come già il dramma di Hugo Le roi s’amuse a cui s’ispira il libretto di Francesco Maria Piave. Verdi vide subito nell’opera di Hugo il più gran soggetto e forse il più gran dramma de’ tempi moderni e, al fine di aggirare i divieti della censura, acconsentì a numerosi aggiustamenti, trasponendo l’azione nella cinquecentesca corte di Mantova e facendo divenire il re Francesco I di Francia del dramma di Hugo un più anonimo Duca di Mantova. Venuta finalmente alla luce, l’opera incontrò subito il favore del pubblico che ancora oggi non può resistere alla forza dirompente di quella che lo stesso Verdi definì la sua “opera migliore”, perfetto connubio di ricchezza melodica e potenza d’azione. Attorno al tema dell’amore paterno e alla figura del gobbo buffone, ma triste e rancoroso, descritto in tutto lo spessore tragico della sua condizione umana, Verdi costruisce un progetto musicale e drammaturgico di inarrivabile potenza che rompe gli schemi delle convenzioni operistiche e pone le premesse per l’evoluzione del melodramma nella seconda metà dell’Ottocento.
Le altre recite di Rigoletto saranno dunque 23, 24, 29, 30 aprile, e 7 e 8 maggio 2016.
Per informazioni, ci si può rivolgere alla biglietteria del Teatro Regio di Parma telefonando allo 0521 203999 o inviando un e-mail a biglietteria@teatroregioparma.it.
Redazione di ArtInMovimento Magazine

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