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Guido Harari e Gemma Boeri firmano il drappo per il Palio degli Asini di Alba

Il drappo del Palio degli Asini, manifestazione in programma domenica 1 ottobre, che anticipa la Fiera Internazionale del Tartufo di Alba, sarà impreziosito da un’opera a quattro mani. Si tratta della foto che Guido Harari,  scatterà ad un piatto di Gemma Boeri. Era già avvenuto lo scorso anno, quando il Palio fu effigiato da un piatto di Enrico Crippa, tre stelle Michelin, fotografato da Bob Noto. Si prosegue così, fra tradizione e innovazione. Da una parte la cucina tipica delle Langhe, 100% piemontese, rappresentata da Gemma Boeri, che nel 2016 ha festeggiato tre decadi di apertura della sua storica Osteria…

Foto Luca PriviteraIl drappo del Palio degli Asini, manifestazione in programma domenica 1 ottobre, che anticipa la Fiera Internazionale del Tartufo di Alba, sarà impreziosito da un’opera a quattro mani. Si tratta della foto che Guido Harari,  scatterà ad un piatto di Gemma Boeri.
Era già avvenuto lo scorso anno, quando il Palio fu effigiato da un piatto di Enrico Crippa, tre stelle Michelin, fotografato da Bob Noto. Si prosegue così, fra tradizione e innovazione. Da una parte la cucina tipica delle Langhe, 100% piemontese, rappresentata da Gemma Boeri, che nel 2016 ha festeggiato tre decadi di apertura della sua storica Osteria da Gemma, nel centro di Roddino. Dall’altra, l’esperienza ritrattistica di Guido Harari, albese di “nuova generazione”, che nel 2011 decise di aprire ad Alba la sua Wall Of Sound Gallery, prima galleria fotografica italiana interamente dedicata alla musica.

La “casalinga che ha deciso di cucinare per gli altri“, così si definisce la Boeri, incontrerà il fotografo che ha ritratto personaggi che hanno fatto la storia della musica, come Bob Dylan, Pino Daniele, Paul McCartney, Luciano Pavarotti, Fabrizio De André, e molti altri.

Lo scorso anno abbiamo inaugurato un nuovo percorso per scegliere gli artisti del Palio. Non più un solo pittore, ma logo_fieraun’opera che fa incontrare la cultura con l’enogastronomia. Lo abbiamo fatto nel 2016 con il piatto di Enrico Crippa fotografato da Bob Noto e, quest’anno, riproponiamo la formula con la cuoca di Langa Gemma Boeri e il fotografo Guido Harari. La prima rappresenta benissimo le tradizioni culturali ed enogastronomiche della nostra terra; il secondo è un “albese d’adozione” che ha portato il suo sguardo internazionale ad Alba, dove ha fondato la sua galleria fotografica. Questa sinergia vuole essere un modo diverso per raccontare e valorizzare le eccellenze del nostro territorio“, dichiara Liliana Allena, Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

Si prosegue con la bella novità lanciata l’anno scorso. Anche quest’anno, il drappo del Palio avrà due artisti d’eccezione: il primo, non è un pittore ma il fotografo di fama internazionale Guido Harari, insieme all’indiscussa artista della nostra cucina tradizionale Gemma Boeri, figura di spicco della nostra terra che abbiamo voluto sul palco del Teatro Sociale all’inaugurazione dell’83esima Fiera internazionale del Tartufo bianco d’Alba nel 2013 accanto allo chef Enrico Crippa, come simboli della nostra cucina tra tradizione ed innovazione. L’ambito drappo del Palio 2017 sarà anche un veicolo in più per consacrare ulteriormente le eccellenze del nostro territorio“, dichiarano ancora il Sindaco di Alba Maurizio Marello e l’Assessore comunale alla Cultura e alle Manifestazioni Fabio Tripaldi.

Sottolinea l’eurodeputato Alberto Cirio, presidente della Giostra della Cento Torri: “Sono molto contento che quest’anno si sia voluto coinvolgere Gemma di Roddino. Lei ed Enrico Crippa rappresentano la vera eccellenza del nostro territorio, fatta sì di ristoranti pluristellati, ma anche di tante osterie tipiche. Un tributo, quindi, alla nostra cucina di Langa: essere aperti al nuovo è giusto, senza però dimenticare che sulle ricette della nostra tradizione siamo diventati famosi e apprezzati in tutto il mondo“.

Guido Harari si è affermato nei primi Settanta come fotografo e giornalista musicale. Nel tempo ha esplorato e download (1)approfondito anche il reportage, il ritratto istituzionale, la pubblicità, la moda e il graphic design dei propri libri. Numerose le copertine di dischi firmate per artisti internazionali come Kate Bush, David Crosby, Bob Dylan, BB King, Ute Lemper, Paul McCartney, Michael Nyman, Lou Reed, Simple Minds e Frank Zappa… In Italia ha collaborato soprattutto con Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, Angelo Branduardi, Vinicio Capossela, Paolo Conte, Pino Daniele, Eugenio Finardi, Ligabue, Mia Martini, Gianna Nannini, PFM, Vasco Rossi, Zucchero e la Filarmonica della Scala. Di Fabrizio De André è stato per vent’anni uno dei fotografi personali, a cui ha dedicato tre volumi. “Fabrizio De André. E poi, il futuro” (2001), “Fabrizio De André. Una goccia di splendore” (2007), “Fabrizio De André & PFM. Evaporati in una nuvola rock” (con Franz Di Cioccio, 2008). È stato anche tra i curatori della grande mostra multimediale sul cantautore genovese, prodotta da Palazzo Ducale a Genova. Ha realizzato numerose mostre personali e diversi libri illustrati,  gli ultimi in ordine di tempo sono stati “Vinicio Capossela” (2013), “Tom Waits” (2013), “Kate Bush” (2014), “Pasolini. Bestemmia” (Chiarelettere, 2015). Nel 2011 ha lanciato ad Alba, dove risiede da diversi anni, la sua galleria fotografica, Wall Of Sound Gallery, interamente dedicata all’immaginario della musica. I suoi siti: www.guidoharari.com – www.wallofsoundgallery.com

downloadGemma Boeri, classe 1948, è una cuoca di Roddino. Dopo essersi traferita a Torino, nel  è tornata 1986 al suo paese natale rilevando il vecchio Circolo Sociale roddinese, e da allora la sua cucina casalinga è diventata una vera e propria leggenda. Un menù sempre uguale, fatto di piatti piemontesi al 100%, il cui gusto antico le è stato tramandato da generazioni di cuoche di Langa. La carne cruda, i tajarin, il vitello tonnato e l’insalata russa di Gemma sono tanto celebri da aver varcato i confini nazionali. Oltre 800 persone a settimana siedono ai suoi tavoli e nei periodi di punta la lista d’attesa supera i tre mesi. Ha scritto di lei Il Cucchiaio d’Argento: “Gemma è leggendaria per essere quella della vera cucina d’un tempo, genuina, ruspante. Quindi, nemmeno nobile, nemmeno depositaria di qualche antico sapere, ma solo casa, nonna, mamma […] non è là il segreto. Il segreto è la sensazione di partecipare a un paradigma popolare“.

Alba si prepara dunque ad entrare nel vivo delle manifestazioni che la caratterizzano maggiormente e che esprimono la grande ricchezza del territorio, espressione di saperi e tradizioni che si mantengono vivi con il tempo e sanno declinarsi in modo nuovo, pur senza perdere la loro autenticità, ma anzi conservandola come del loro valore.

Redazione ArtInMovimento Magazine

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