Seguendolo dall’altra parte del mondo con grande partecipazione emotiva, un giovane talento della musica, che apprezziamo e che abbiamo avuto modo di intervistare tempo fa, ha garantito un altro successo al nostro bel paese. Michele Spotti, laureato l’anno scorso in master in Direzione d’orchestra nella classe di Laurent Gay, professore alla Haute École de Musique
Seguendolo dall’altra parte del mondo con grande partecipazione emotiva, un giovane talento della musica, che apprezziamo e che abbiamo avuto modo di intervistare tempo fa, ha garantito un altro successo al nostro bel paese.
Michele Spotti, laureato l’anno scorso in master in Direzione d’orchestra nella classe di Laurent Gay, professore alla Haute École de Musique di Ginevra, è arrivato primo ex-aequo al Concorso Fondazione Polycarp per Direttori d’Orchestra d’Opera. Questa prima edizione del concorso si è svolta su nove giorni di competizione all’Opera Reale della Vallonia-Liegi in Belgio, una delle tre grandi case d’opera del Regno.
L’altro vincitore è stato il Maestro Pierre Dumoussaud, mentre alla base del podio, come terzo, è arrivato a Maestro Antoine Glatard. Un italiano in mezzo a due francesi. I partecipanti sono stati 144, anche se al concorso vero e proprio sono stati ammessi solo 48.
La Giuria, composta da Stefano MAZZONIS DI PRALAFERA, in qualità di Presidente, Paolo ARRIVABENI, Patrick-Marie AUBERT, Aviel CAHN, Marc CLÉMEUR, Michel HAMBERSIN, Pascale MONTAUBAN, Boris ORLOB, Ruggero RAIMONDI, Dominique RIBER, Speranza SCAPPUCCI ed Eric VIGIÉ, ha valutato i candidati sul seguente programma: La forza del destino (G. Verdi), Le Roi d’Ys (E. Lalo), Die Zauberflöte (W. A. Mozart), Il barbiere di Siviglia (G. Rossini), Der Freischütz (C. M. Von Weber), La bohème (G. Puccini), Falstaff (G. Verdi) e Carmen (G. Bizet).
Convincenti sempre le performance di Spotti che gli hanno permesso di accedere all’ultimo gradino del podio di questo concorso internazionale. Siamo riusciti a sentirlo, e queste sono le sue dichiarazioni: È un risultato incredibile, che spero potrà darmi ancor più soddisfazione in futuro sia a livello di visibilità, di prestigio e di nuovi ingaggi.
A lui auguriamo sempre il meglio e una carriera brillante.
Annunziato Gentiluomo
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