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“Il viaggio oltre la vita”: la mostra bolognese alla scoperta degli Etruschi

“Il viaggio oltre la vita”: la mostra bolognese alla scoperta degli Etruschi

Si è aperta lo scorso 25 ottobre al Museo della Storia di Bologna, in Palazzo Pepoli, la mostra Il viaggio oltre la vita. Gli Etruschi e l’aldilà tra capolavori e realtà virtuale, aperta al pubblico fino al 22 febbraio 2015. Nata da un’idea congiunta di Genus Bononiae Musei nella Città, Fondazione Cassa di Risparmio in

Si è aperta lo scorso 25 ottobre aEtruschil Museo della Storia di Bologna, in Palazzo Pepoli, la mostra Il viaggio oltre la vita. Gli Etruschi e l’aldilà tra capolavori e realtà virtuale, aperta al pubblico fino al 22 febbraio 2015. Nata da un’idea congiunta di Genus Bononiae Musei nella Città, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Museo Nazionale di Villa Giulia Roma, si tratta di una mostra interamente dedicata all’antica civiltà madre della latinità, caratterizzata da un particolare attenzione a un aspetto tanto affascinante quanto complesso: il ricco immaginario del popolo etrusco nei confronti dell’aldilà. Una mostra proiettata verso una vita altra.

Il rispetto per i morti, il desiderio di rappresentare le tombe come dimore per l’eternità, la perfetta dislocazione delle aree funerarie (si ricordino Cerveteri e Tarquinia, in particolare) e lo stesso orientamento delle aperture dei sepolcri, testimoniano un profondo culto dei propri defunti. E forse qualcosa di più.

Scopriamo infatti che gli Etruschi, il popolo affermatosi in Etruria (incerta area tra Toscana, Umbria e Lazio settentrionale) pensavano che la vita continuasse nell’aldilà con le stesse caratteristiche della vita terrena. La necropoli era dunque organizzata come una città, mentre l’urna e la tomba ripetevano le strutturcache-cache_194d8721736f745d388d69d112de08bc_0b77cac2e938fc52cc5b4ce6250ecd35e caratteristiche della casa. Il corredo funebre deposto accanto al defunto, poi, era frutto dell’idea che egli sopravvivesse nel posto stesso dove si trovavano le sue spoglie, e che avesse perciò bisogno degli oggetti di cui si era servito nella vita quotidiana. Infine, dopo la morte, i parenti compivano suggestive cerimonie, legate alle pratiche di sepoltura. Molto di più, insomma, del culto che i Romani riserveranno ai Lari, gli spiriti protettori degli antenati defunti che, nella tradizione romana, vegliavano sul buon andamento della famiglia, della proprietà o delle attività in genere.

La mostra bolognese offre al visitatore i capolavori del Museo di Villa Giulia, alcuni dei quali esposti per la prima volta fuori Roma: ceramiche figurate, sculture in pietra e l’emozionante trasposizione di una tomba dipinta di Tarquinia (la Tomba della Nave), le cui pareti affrescate sono state “strappate” dalla camera originaria e rimontate in pannelli così da ricostruire interamente l’ambiente tombale all’interno del museo felsineo, permettendo al pubblico di entrare in una vera tomba etrusca dipinta. Si possono inoltre ammirare raffinati vasi attici da tombe etrusche tra cui il celebre Cratere di Euphronios, trafugato e poi restituito all’Italia dagli Stati Uniti, nonché due sculture in pietra da Vulci e da Cerveteri.

Per non parlare del notissimo Sarcofago degli Sposi, monumento simbolo della civiltà etrusca. Esposto permanentemente all’interno del museo romano (ne esistono al mondo solo due versioni, l’altra al Louvre di Parigi), sarà per la prima volta oggetto di una scache-cache_194d8721736f745d388d69d112de08bc_ad951752288760b48053c6594606ca71pettacolare ricostruzione virtuale ideata da Giosuè Boetto Cohen nella Sala della Cultura e realizzata con le più avanzate tecnologie disponibili.

Accanto ai capolavori di Villa Giulia sono poi esposti materiali della Bologna etrusca: in particolare tre stele felsinee figurate, due di vecchio rinvenimento esposte al Museo Civico Archeologico e una di recentissima scoperta depositata presso la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, che per la prima volta viene esposta al pubblico insieme al corredo della tomba cui apparteneva.

Il viaggio oltre la vita dunque, l’aspetto più affascinante della civiltà etrusca, affrontato da una mostra d’arte totale, fatta anche di film, musica, design e appuntamenti didattico-formativi. Obiettivo, svelare attraverso immagini e oggetti le misteriose credenze sull’aldilà, far comprendere ad un vasto pubblico le prospettive che questo antico popolo aveva sull’oltretomba.

Appuntamento al Museo della Storia di Bologna, fino al 22 febbraio 2015. Un’occasione da non perdere per sottrarre alle tenebre dell’ignoranza quello che fu il «focolaio» (cit. Jacques Heurgon), la culla della nostra civiltà: l’antica patria dei Tarquini.

ORARI:
da martedì a domenica ore 10-19
giovedì orario prolungato fino alle ore 22

BIGLIETTI:

  • Biglietto integrato Genus Bononiae per visitare la mostra e il Museo della Storia di Bologna, Palazzo Fava e San Colombano Collezione Tagliavini: euro 12,00.
  • Biglietto singolo per la mostra e il Museo della Storia di Bologna: euro 10,00.

INFO:
info@genusbononiae.it
Tel. 051 19936370
www.genusbononiae.it

Prenotazioni visite guidate e attività educative:
didattica@genusbononiae.it
Tel. 051 19936329

Giuseppe Parasporo

[Fonti delle immagini: www.genusbononiae.it; etruriameridionale.beniculturali.it; villagiulia.beniculturali.it]

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