Anche Roma fa un passo avanti sui diritti e da oggi ha il suo registro delle unioni civili. La delibera è stata approvata con 32 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astenuto. A votare sono stati la maggioranza del centro sinistra e il Movimento 5 stelle; contrari Ncd, FI e Fdi. Al momento dell’approvazione della delibera gli
Anche Roma fa un passo avanti sui diritti e da oggi ha il suo registro delle unioni civili.
La delibera è stata approvata con 32 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astenuto. A votare sono stati la maggioranza del centro sinistra e il Movimento 5 stelle; contrari Ncd, FI e Fdi. Al momento dell’approvazione della delibera gli attivisti hanno intonato Bella ciao mentre uno striscione arcobaleno con scritto Roma deLibera l’amore è stato esposto sugli scranni dei consiglieri. In tanti hanno proprosto cartelli raffiguranti un cuore con al centro il simbolo dell’uguale.
Oggi è un giorno importante – ha dichiarato Vladimir Luxuria – Roma vuole essere una città aperta, democratica e ribadire al Parlamento che è ora di dotarsi di una legge per riconoscere i diritti di chi si ama. Oggi è una vittoria civile, di una Capitale di uno Stato laico che chiede a gran voce di riconoscere le unioni affettive tra persone.
Soddisfazione del sindaco Ignazio Marino che su Facebook ha scritto: Oggi Roma deLIBERA l’Amore. Approvato il Registro delle Unioni Civili. Sempre il Primo Cittadino ha dichiarato: La Capitale d’Italia dà il segnale che, in questa città, l’amore è uguale per tutti. Voglio dunque esprimere tutta la mia soddisfazione per questo passo importante che, non solo rappresenta un atto di civiltà e di rispetto delle persone, ma ci allinea al resto del mondo occidentale, in linea con i principali Paesi europei con cui condividiamo la nostra storia politica e culturale. L’importante discussione portata avanti dall’Assemblea capitolina, che ha coinvolto sia la maggioranza che l’opposizione, ha dato alla città un provvedimento che riconosce i diritti di tutti i suoi cittadini, nessuno escluso.
Cosa dice la delibera? Per il Campidoglio, secondo quanto recita il provvedimento, l’unione civile non è altro che il rapporto di reciproca assistenza morale e materiale tra due persone maggiorenni, dello stesso sesso o di diverso sesso, che non siano legate tra loro da vincoli giuridici, individuando il fine di superare situazioni di discriminazione e/o disagio e favorire l’integrazione, principalmente a livello di casa, sanità e servizi sociali, diritti e pari opportunità, occupazione e produttività, cultura e sport.
L’atto dell’iscrizione potrà essere accompagnato da una cerimonia – nei locali comunali solitamente adibiti alla celebrazione dei matrimoni civili – che sarà una vera e propria cornice per il rilascio dell’attestato di unione civile.
I soggetti registrati nel registro delle unioni civili potranno beneficiare di stessi diritti e agevolazioni delle coppie sposate in relazione ai servizi e ai settori di competenza comunale. Ad esempio – spiega Imma Battaglia, consigliera comunale di Sel – poter accedere alle graduatorie delle case popolari, poter iscrivere i figli negli asili nido comunali oppure usufruire delle agevolazioni offerte dal Comune come le palestre comunali. Inoltre sono previste le medesime esenzioni e riduzioni fiscali delle coppie sposate.
All’interno del territorio di Roma Capitale gli iscritti al registro, ai fini dell’assistenza sanitaria, sono equiparati al parente prossimo, garantendo alle coppie di fatto la possibilità di accedere alle informazioni sullo stato di salute del partner.
Gli attestati delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero sono inseriti automaticamente nel registro delle unioni civili.
Roma è solo l’ultima in ordine di tempo delle decine di città in tutta Italia che hanno regolamentato a livello comunale le unioni civili. In attesa di una legge nazionale.
Qualcosa comunque sembra muoversi…
Pier Luigi Gallucci
[Fonti delle immagini: romapride.it, comune.roma.it, spetteguless.it, ilfattoquotidiano.it]
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