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Tra parole nuove e numeri, un fermo immagine del Salone del Gusto e #TerraMadre2014

Tra parole nuove e numeri, un fermo immagine del Salone del Gusto e #TerraMadre2014

  Varcare la soglia di una manifestazione come il Salone del Gusto e Terra Madre è come partire per un viaggio. Sai quando parti, non esattamente quando arrivi e soprattutto non sai dove, non sai chi incontrerai e devi essere pronto all’imprevisto, pronto a fare dei giri strani e lunghi per arrivare a destinazione, sempre

 

salone1Varcare la soglia di una manifestazione come il Salone del Gusto e Terra Madre è come partire per un viaggio. Sai quando parti, non esattamente quando arrivi e soprattutto non sai dove, non sai chi incontrerai e devi essere pronto all’imprevisto, pronto a fare dei giri strani e lunghi per arrivare a destinazione, sempre che la destinazione non cambi cammin facendo.
Eccomi dunque, alla mia prima edizione (sì, confesso, in 10 anni non ci ero mai stata). Con la mappa e alcune mete da raggiungere. Così allora, confondendomi tra gli studenti delle scolaresche nella mattinata di venerdì, sono andata a cercare lo stand dell’Albania, dove ho assaggiato il Gliko e sorseggiato un calice di vino Kallmet accompagnato dal formaggio mishavina, nuovo ingresso tra i prodotti dell’Arca del Gusto e portato qui direttamente dal glikoproduttore, dalle zone di confine tra Albania e Montenegro. A proposito di Albania e paesi limitrofi, ho scoperto – grazie all’intervento nella cerimonia di apertura del delegato Ivo Kara Pesic – che esiste la rete di Terra Madre Balcani, che si è riunita per la terza volta quest’anno. Non ho potuto incontrare lo chef Altin Prenga del Convivium di Mrizi i Zanave, dove sono stata nel viaggio che vi ho raccontato qui, ma avremo presto modo di intervistarlo. Ho scoperto Lactimed, un progetto che comprende alcuni Paesi affacciati sul Mediterraneo e riguarda la produzione di formaggi, e quale sorpresa nell’assaggiare prodotti caseari provenienti dal Libano e dall’Egitto…! Identica sorpresa nell’assaporare il miele prodotto dagli apicoltori urbani di Berlino, scoprendo un’attività che coinvolge anche l’Italia e anche la città di Torino. Su consiglio di un’amica che ha wine in jarspartecipato alla manifestazione come volontaria sono andata a cercare lo stand della Georgia, presso il quale ho degustato un interessante vino bianco affinato nelle anfore, anch’esso imbarcato sull’Arca del Gusto, e un formaggio denominato Kalti che ha fatto il suo ingresso in fiera solo ques’anno. Ho incontrato poi i rappresentanti delle cooperative di produzione di zafferano di Taliouine in Marocco dove sono stata nel 2008, anno in cui entrarono nella Rete di Terra Madre. È bello vedere come siano cresciuti e come davvero la realtà di Terra Madre sia in grado di offrire opportunità di sviluppo alle piccole comunità. L’ultima tappa del mio viaggio è stata in Giappone, dove il gentilissimo Mio mi ha regalto un busta di miso tradizionale, spiegandomi dove trovare il dashi da aggiugere per completare la preparazione prima del suo utilizzo. Mi porto a casa così, oltre ai sapori, parole nuove e altre fissate nella memoria, suggestioni su cui ragionare in futuro come l’idea di comunità, il legame con la terra, la biodiversità. Intanto, posso constatare che la partecipazione alla manifestazione è davvero elevata, almeno a un primo sguardo.
salone2Le mie impressioni non sono sbagliate, le visite sono state moltissime, 220mila i passaggi registrati. In aumento i soci Slow Food, il 75% in più rispetto al 2012 e di essi circa un terzo sono under 30. Sono andati tutti sold out gli appuntamenti su prenotazione, dai laboratori di cucina alle degustazioni, così come le conferenze programmate nell’arco dei cinque giorni. L’appuntamento lasciato dagli organizzatori è per il 2015 con l’Expo, che avrà l’alimentazione come tema portante e vedrà ancora Slow Food tra i protagonisti, con la consueta attenzione e la richiesta di un impegno per rendere il cibo – e il cibo di qualità – accessibile a un numero di persone sempre maggiore.
Con il Salone del Gusto e Terra Madre, invece, un arrivederci al 2016.
Chiara Trompetto

[Fonte delle immagini: salonedelgusto.com, slowfoodfoundation.com]

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