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Un grande De Gregori ieri sera a TavaRock

Il palatenda di Tavagnasco ieri aveva il pubblico delle grandi occasioni, circa 2000 persone accorse per accogliere il Principe della canzone d’autore italiana, atteso da molto tempo a TavaRock. L’onore dell’apertura è andato a Cecilia, che dopo l’uscita del suo primo album sta imparando a prendere confidenza con il palco… anche se l’emozione era tanta

Inizio 2Il palatenda di Tavagnasco ieri aveva il pubblico delle grandi occasioni, circa 2000 persone accorse per accogliere il Principe della canzone d’autore italiana, atteso da molto tempo a TavaRock.
L’onore dell’apertura è andato a Cecilia, che dopo l’uscita del suo primo album sta imparando a prendere confidenza con il palco… anche se l’emozione era tanta ieri sera. Quattro pezzi per rompere il ghiaccio e farsi conoscere dai tanti, la maggior parte, che non avevano idea di chi fosse quella ragazza timida che si apprestava a suonare uno Cecilia Tavarockstrumento così insolito per una rassegna rock. E invece anche stavolta la sorpresa ha lasciato spazio agli applausi convinti e ai commenti di ammirazione. Un altro piccolo grande successo. Dopo la breve esibizione di Cecilia i ragazzi dello Staff hanno velocemente risistemato il palco e gli strumenti, in un crescendo dell’attesa tra il pubblico. L’ingresso è stato un trionfo. Chi ama Francesco De Gregori lo ha potuto sentire a TavaRock nel lontano 1997, all’epoca di “La valigia dell’attore”. Ne sono passati di anni, sono cambiate tante cose, si è costruito il Palatenda mentre allora c’era solo un tendone come quello dei circhi, sono passati anche tanti dischi per l’artista romano, ma l’amore dei fan è immutato. Credo fossero in tanti ieri sera a ricordarsi l’esibizione di 18 anni fa, ma Aliceanche tanti i giovani e giovanissimi, la platea dei grandi che sanno unire le generazioni. Il nuovo album “Vivavoce” raccoglie i migliori successi di De Gregori con nuovi arrangiamenti, per la gioia e l’emozione di chi è cresciuto o si è innamorato con le sue canzoni.
La prima è “Finestre rotte” per partire con la carica di ritmo ed energia, e poi via in un susseguirsi che è come un racconto nell’alternanza tra ritmo e melodia, spensieratezza e riflessività.
I dieci componenti della band riescono a dare alle canzoni tutto ciò che serve, ci sono le tastiere, il violino e i cori dell’unica donna del gruppo, i fiati con trombone, tromba e sax, batteria, due chitarre e l’immancabile basso. E poi c’è lui, con la sua chitarra acustica e l’inseparabile armonica, quella che lo accomuna a Bob Dylan per intenderci.De Gregori 1
Difficile per il pubblico non cantare, mentre scorrono pezzi di storia… “Viva l’Italia”, “La leva calcistica del ’68”, “Caterina”, “Il canto delle sirene”, “Generale”, “Titanic”, “sotto le stelle del Messico a trapanar”, “Mayday”, “La donna cannone”, “Fiorellino”… Gioca con il pubblico, il Principe, lo ascolta intonare i ritornelli delle canzoni più note, su “Niente da capire” lo sfida sui tempi, si diverte… e ogni tanto dice “siete una bella banda, complimenti!”. Un omaggio a Leonard Cohen, con la traduzione italiana di “The Future”.
Prima uscita di scena, acclamazione del pubblico, e il rientro con un’altra De Gregori 3manciata di pezzi, altri must come “Alice”, “Rimmel”, senza più giocare ma godendosi il tappeto di voci su cui far planare la sua, esaltando i suoi musicisti… E rivolto alla platea ancora “Siete proprio una bella banda, grazie!”. Seconda uscita, saluti e applausi scroscianti. Qualcuno sta già andando via, altri sono rimasti e ancora attendono. Hanno ragione loro, De Gregori e i suoi ricompaiono in scena con “Fiorellino #12&35”, riarrangiata su “Rainy day woman #12&35” di Bob Dylan. Lascia di sasso quelli che ancora non l’avevano sentita o che non hanno colto il riferimento.
Io penso che forse avrei preferito la versione originale, per darci ancora la buonanotte, ma poi mi dico che è bello trovarsi di fronte a un artista che ha voglia di mettersi in gioco e in discussione, che continua a sperimentare senza un atteggiamento di auto-celebrazione.
“È stata davvero una bella serata, grazie Tavagnasco Rock!”.
Grazie a te, Principe.
Chiara Trompetto
[Foto: ArtInMovimento Magazine]

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