Torino culla e capitale del cinema italiano. In pochi ne sono a conoscenza, ma quando Cinecittà non era neanche nei pensieri più arditi, a Torino si girava Cabiria, dell’astigiano Giovanni Pastrone. “I cento anni del mito” che ha aperto al pubblico il 16 ottobre, alla Biblioteca nazionale di Torino, raccoglie vecchie fotografie, costumi di scena,
Torino culla e capitale del cinema italiano. In pochi ne sono a conoscenza, ma quando Cinecittà non era neanche nei pensieri più arditi, a Torino si girava Cabiria, dell’astigiano Giovanni Pastrone.
“I cento anni del mito” che ha aperto al pubblico il 16 ottobre, alla Biblioteca nazionale di Torino, raccoglie vecchie fotografie, costumi di scena, manifesti e altre chicche per celebrare la memoria di Cabiria. L’esposizione, realizzata dal Consiglio regionale con la Biblioteca nazionale universitaria, il Museo del cinema e la sartoria Devalle Costumi, è un viaggio attraverso la storia, l’arte, il cinema e lo spettacolo.
“Cabiria è una perla nel patrimonio del Piemonte, e i fasti di Torino, capitale del cinema, rivivono oggi nella mostra che abbiamo voluto proporre ad appassionati e curiosi. Questo kolossal è indubbiamente il simbolo dell’esclusività del cinema piemontese, un primato di cui dobbiamo andare orgogliosi”.
Così il presidente del Mauro Laus all’inaugurazione della mostra ha presentato il capolavoro del regista astigiano. Livio Musso, curatore della mostra, ha sottolineato invece l’importanza del cinema nello sviluppo e nella crescita artistica e culturale di Torino e di tutto il Piemonte, culla di numerose produzioni note anche a livello internazionale.
Un capolavoro amato anche all’estero, ne sono esempio le parole del regista Martin Scorsese che dichiara: “Ho visto Cabiria di Giovanni Pastrone per la prima volta negli Anni Settanta e, come molti americani che scoprirono il film in quel periodo, sono rimasto sbalordito. Prima di tutto, mi sorpresero le moltissime innovazioni che pensavo fossero americane: il sontuoso movimento della macchina da presa, la diffusione della luce, lo stesso senso di ambizione epica. Tutto nacque in Italia con questo film”.
Il film, con le didascalie di Gabriele D’Annunzio, ebbe un così grande successo di critica e di pubblico che dall’Italia venne esportato anche all’estero: restò in cartellone per sei mesi a Parigi e per quasi un anno a New York.
Questo evento sottolinea l’ennesima prova della prima capitale d’Italia come incubatrice di idee d’avanguardia, poi spesso “omaggiate” dal resto del Paese.
L’allestimento è visitabile gratuitamente fino al 30 novembre con i seguenti orari:
lunedì-venerdi 9.30-18;
sabato 9.30-13.30.
Apertura nelle domeniche 26 ottobre, 9 e 30 novembre dalle ore 15 alle 19.
Mirko Ghiani
[Fonti delle immagini: movieontheroad.com e lastampa.it]
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