#finoallafine era il motto della Juventus e dei suoi tifosi. E così è stata la finale di Champions League, sul prato di Berlino che incoronò gli Azzurri campioni del mondo nel 2006. Combattuta, da una Juventus sotto di un goal dopo soli 4 minuti. Questa finale era davvero tra le due squadre più forti del
#finoallafine era il motto della Juventus e dei suoi tifosi. E così è stata la finale di Champions League, sul prato di Berlino che incoronò gli Azzurri campioni del mondo nel 2006.
Combattuta, da una Juventus sotto di un goal dopo soli 4 minuti. Questa finale era davvero tra le due squadre più forti del momento, entrambe inseguivano il “triplete”. La ha acciuffato il Barça, dopo la Liga e la Copa del Rey, mentre la Juve chiude la sua stagione con lo scudetto e la Coppa Italia.
Resta quindi in Spagna la “Coppa dalle grandi orecchie”, spostandosi da Madrid a Barcellona. Di ieri rimane la festa dei catalani, rimane la gioia e l’orgoglio dei giocatori, rimangono negli occhi le immagini di chi ha seguito la partita e, a prescidere dal tifo, ha potuto vedere del bel calcio.
La squadra blaugrana ha disputato un match corale, concretizzato nella bellissima azione del primo goal e anche del terzo. La Juve ha lottato senza arrendersi, ma mancando della necessaria concretezza e lucidità nell’andare a segno. La bella rete di Morata ha contribuito a riaprire la partita per un po’ e a tenerne alto il livello. Instancabili da entrambe le parti, lo dimostra anche la terza rete del Barcellona, segnata ormai già nel recupero. Gli applausi finali sono davvero per tutti. Per Rakitic, Morata, Suarez, Neymar, gli autori dei quattro goal. Tante occasioni, il numero delle palle giocate e dei calci d’angolo dice molto dell’equilibrio. Andrea Pirlo, sebbene non abbia avuto modo di esibirsi in qualcuna delle sue magie su calcio piazzato, ha giocato in tutto 69 palloni. 17 tiri in porta del Barcellona, 14 della Juventus, 8 calci dalla bandierina per i bianconeri, 6 per i blaugrana. Nel secondo tempo la situazione cambia dopo un atterraggio in area subito da Pogba, cui ha fatto seguito un contropiede fulmineo per il Barcellona, volato in rete con Suarez. Poco dopo un goal annullato giustamente a Neymar per un fallo di mano. Lo stesso Neymar che ha chiuso il match sul finale, per il definitivo 3-1, dopo la corsa contro il tempo della Juve ancora aggrappata alla speranza e la desiderio di portare a casa una vittoria.
Onore a entrambe le squadre e onore allo sport, che sotto il cielo di Berlino è stato celebrato con una prestazione vissuta, vera, senza risparmio di energie, con tanto agonismo ma complessivamente corretta, segno di due squadre che giustamente si rispettavano e temevano reciprocamente.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: fcbarcelona.com, berlin.juventus.com]
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