Tremila anni di moda riuniti in un solo luogo. Una grandissima sfilata che raccoglie dalle origini della moda alle icone moderne di stile. Tutto questo è reso possibile dal progetto We Wear Culture, nato dalla collaborazione tra Google Cultural Institute e oltre 180 importanti istituzioni culturali italiane e internazionali: un progetto che ha come fine quello di
Tremila anni di moda riuniti in un solo luogo. Una grandissima sfilata che raccoglie dalle origini della moda alle icone moderne di stile. Tutto questo è reso possibile dal progetto We Wear Culture, nato dalla collaborazione tra Google Cultural Institute e oltre 180 importanti istituzioni culturali italiane e internazionali: un progetto che ha come fine quello di promuovere la cultura di ciò che indossiamo, con una approccio storico e antropologico.
La storia della moda, le sue icone, i luoghi più importanti e i movimenti che hanno cambiato il modo di vestire delle persone, sono esplorabili grazie alla realtà virtuale, ai video a 360°, grazie alla Street View e alle immagini “gigapixel” ad alta risoluzione. La piattaforma Google Arts & Culture, disponibile anche come App per iOS e Android, ha riunito esperti di moda, stilisti, curatori di immagine ma anche università, musei e ONG che, da ogni parte del mondo, hanno collaborato alle creazione di questa esposizione virtuale per dimostrare che la moda costituisce una vera e propria forma d’arte, è parte integrante della nostra cultura ed è anche frutto di un approccio artigianale di cui, ormai assuefatti dal fast fashion, spesso ci dimentichiamo. Viaggiando per la piattaforma è possibile imbattersi tra le opere e gli abiti tradizionali Tehuana di Frida Kahlo, scovare la biografia supportata da video e immagini di Carmen Miranda ma anche approfondire la conoscenza del “lato oscuro della moda” leggendo il bel reportage di Livia Firth, fondatrice di eco-age.com.
Tra i vari istituti italiani, oltre al Museo Salvatore Ferragamo, al Museo MAXXI, alla Fondazione Gianfranco Ferrè e tanti altri, anche Palazzo Madama di Torino ha collaborato con ben nove esposizioni virtuali: un patrimonio davvero importante che comprende oltre 350 capi tra abiti e accessori, dai cappelli alle borse, senza tralasciare calzature, guanti, fibbie e bottoni in metallo. Tra le esposizioni, anche “Torino capitale della Moda”, un viaggio che testimonia la qualità e l’assoluta importanza della produzione sartoriale torinese, influenzata dallo stile parigino, nei primi anni Trenta del Novecento.
Mirko Ghiani
[Immagini da media.architecturaldigest.in, webnews.it, fubiz.net e ansa.it]
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