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Jamie Hampton… con la speranza che ritorni al successo che merita

La storia dello sport professionistico è fatta di tante pagine, alcune belle e altre meno. Quella che stiamo per raccontarvi è una storia forse triste del mondo del tennis, ma che non è ancora arrivata al capolinea e che potrebbe ancora trasformarsi in una storia a lieto fine. Così almeno ci auguriamo per la, fino

Jamie.2La storia dello sport professionistico è fatta di tante pagine, alcune belle e altre meno.
Quella che stiamo per raccontarvi è una storia forse triste del mondo del tennis, ma che non è ancora arrivata al capolinea e che potrebbe ancora trasformarsi in una storia a lieto fine. Così almeno ci auguriamo per la, fino ad ora, sfortunata protagonista.
Il suo nome è Jamie Hampton, ragazza statunitense nata l’8 Gennaio 1990 a Francoforte in Germania, perché il padre in quel momento era di stanza come ufficiale dell’esercito americano. Jamie, djamie-hampton-bank-west-classic-day-oaga-lvn-jvx-938027749i mamma sudcoreana, si ritrasferisce, poco dopo la nascita, negli Stati Uniti, nello stato dell’Alabama, prima a Enterprise e poi a Auburn, dove si diploma nel 2008 alla High School. Nel 2009 decidere di intraprendere la strada del professionismo e viene seguita in pianta stabile dalla Usta (United States Tennis Association) e dal coach Ola Malmqvist presso lo Usta Training Center di Boca Raton in Florida. Che non sia una ragazza fortunata dal punto di vista fisico lo si capisce ben presto. Infatti Jamie a 15 anni si fa male al polso, ma riesce a conviverci fino all’età di 19 anni quando però è costretta a fermarsi e a operarsi.
Che la ragazza abbia un talento cristallino, lo si comprende subito per la facilità con cui gioca tutti i colpi e per la leggerezza con cui si muove sul campo. Sembra una gazzella. Vederla giocare è uno spettacolo per gli occhi di chi la guarda. A soli 14 anni esordisce il 28 Settembre del 2004 nel circuito minore Itf, nel 25.000 Dollari di Pelham (Alabama). L’anno successivo jamie-hampton-sony-open-tennis-day-ukrgieysxg-2026398549sempre a Pelham conquista la prima vittoria nel circuito professionistico battendo in due set la connazionale Raquel Kops-Jones, numero 437 del mondo. È solo l’inizio di una carriera costellata da bellissime vittorie, ma anche, purtroppo, da tantissimi infortuni. Nel 2006 a 16 anni Jamie fa il suo esordio nei tornei del Grande Slam, disputando le qualificazioni sia agli Open di Francia sia agli Us Open, dove si arrende soltanto in tre set alla connazionale Lepchenko numero 117 del mondo. Ma intanto arrivano anche le prime soddisfazioni a livello di vittorie con la finale al torneo Itf di Fort Worth (Texas) dove cede solo alla testa di serie numero 1 Alexa Glatch.
Nel 2007 raggiunge la semifinale a Pelham (Alabama) ottenendo il primo grande scalpo della carriera eliminando la numero 143 del mondo Zahlavova al tie break del terzo set. Intanto però i problemi al polso si fanno sentire e la Hampton non riesce a dare continuità ai propri risultati.
Nel marzo 2008 ottiene un’altra vittoria importante nel 25.000 dollari di Hammond dove prima si qualifica e hampton1poi batte la brasiliana Maria Fernanda Alves, numero 221 del mondo.
Ma sempre lo stesso anno, il miglior risultato lo ottiene nel 10.000 dollari di Wichita dove viene sconfitta in finale da Laura Embree.
Dopo l’operazione al polso, Jamie è finalmente libera di esprimere tutto il suo talento e nel 2010 i successi non tardano ad arrivare. A Gennaio nel 25.000 dollari sulla terra di Lutz (Florida) parte dalle qualificazioni, vince sei partite e si arrende solo in finale alla lussemburghese Mandy Minella. Poi a marzo sul cemento di Jamie.2011+Australian+Open+Day+1+xd-gsEAz0AWlHammond, parte ancora dalle qualificazioni e raggiunge nuovamente la finale dove cede alla cinese Zhang, testa di serie numero 3 e 145 del mondo. Ma la storia continua. Infatti, ad aprile sulla terra di Jackson parte sempre dalle qualificazioni e arriva fino in finale dove questa volta è la croata Mirjana Lucic-Baroni a sbarrargli la strada. La settimana successiva di aprile ottiene il primo successo nel 25.000 dollari di Osprey dove supera, una dopo l’altra, Duarte, Cohen, Cravero, Hendler e l’argentina Molinero come ultimo ostacolo. Il secondo successo personale della Hampton, questa volta sul cemento, giunge a giugno nel 50.000 dollari di Boston in cui sconfigge nettamente in finale la connazionale Brengle, numero 164 del ranking Wta.

Jamie+Hampton+2013+BNP+Paribas+Open+Day+2+Qq6DgGRHkyelMa Jamie non si ferma e la seconda settimana del luglio 2010 raccoglie il terzo successo dell’anno aggiudicandosi il 50.000 dollari sul cemento di Grapevine. Qui ha la meglio, tra le altre, sulla Lepchenko, numero 100 del mondo, in semifinale e sulla giapponese Nara, numero 117 del mondo, in finale. Ad agosto si qualifica per la prima volta a San Diego, in un torneo del circuito maggiore. Qui gli scalpi cominciano a essere importanti. Infatti, nelle qualificazioni, supera la giapponese Date-Krumm e la sudafricana Scheepers, rispettivamente numero 57 e 90 del mondo. A settembre conquista il quarto titolo dell’anno aggiudicandosi il 25.000 dollari di Redding dove sconfigge in finale la croata Pandzic. Jamie conclude la stagione a novembre con un’altra finale nel 50.000 dollari di Grapevine 2 dove si arrende alla Lepchenko.
Il 2010 si conclude, così, con quattro vittorie e cinque finali che permettono all’americana di chiudere la stagione al numero 136 del ranking Wta.
Nel 2011 Jamie alza il livello nella programmazione dei tornei fin da gennaio quando si qualifica al suo primo torneo del Grande Slam in AustraliaJamie+Hampton+AEGON+International+Day+6+paeoO6jgc-1l. Qui Jamie cede al primo turno alla povera britannica di origine ucraina Elena Baltacha, deceduta nel gennaio 2014 per una grave malattia, ma solo per 75 al terzo set. La Hampton continua la sua ascesa e si qualifica prima a Indian Wells dove cede al primo turno alla connazionale Stephens e poi a Miami dove supera anche un turno a spese della croata Tomljanovic prima di arrendersi alla tedesca Petkovic. Ad aprile si qualifica per la quarta volta in un torneo importante. Questa volta a Stoccarda. ad Agosto raggiunge l’unica finale dell’anno nel 100.000 dollari di Vancouver dove viene sconfitta dalla beniamina di casa Wozniak in due set.
La stagione si conclude, comunque, discretamente per l’americana (137esima posizione), ma soprattutto dà la consapevolezza a Jamie che anche nei tornei del circuito maggiore può dire la sua.
Il definitivo salto di qualità avviene nel 2012 quando la Hampton si inserisce in pianta stabile tra le prime cento giocatrici del mondo concludendo la stagione al numero 71. Jamie_Hampton_at_Bank_of_the_West_Classic_qualifying_2010-07-25_3Jamie comincia subito bene i tornei nell’emisfero australe qualificandosi prima ad Auckland in Nuova Zelanda e poi agli Australian Open dove supera anche il primo turno del tabellone principale a spese della lussemburghese Minella, prima di arrendersi alla numero 4 del mondo Maria Sharapova.
Poi arriva la semifinale nel 100.000 dollari di Midland, dove ha la meglio nel quarti di finale sulla prima testa di serie (la ceca Hradecka, numero 47 del mondo). Quindi si qualifica consecutivamente a Memphis, Indian Wells e Miami. Fa il suo esordio a Wimbledon, sconfiggendo al primo turno la testa di serie numero 27 Daniela Hantuchova in due set. Le sarà poi fatale il secondo turno di fronte alla beniamina di casa, l’inglese Heather Watson. Segue quindi l’esordio nei tornei asiatici del circuito maggiore in cui si qualifica e passa un turno a Seoul, si qualifica e raggiunge il terzo turno a Tokyo, si ferma nei quarti di finale a Osaka.
Il 2013, invece, è l’anno della consacrazione per Jamie. Subito in semifinale ad Auckland nel primo torneo dell’anno e al terzo turno agli Australian Open dove viene Jamie.U+S+Open+XOlW_c-xzpHlsconfitta in tre set dall’allora numero uno del mondo Victoria Azarenka al termine di una delle sfide più belle di tutta la stagione per l’alta qualità degli scambi. Qui purtroppo Jamie scopre di avere due ernie al disco. La settimana successiva arriva anche l’esordio sotto la bandiera a stelle e strisce degli Usa in Federation Cup. Si gioca a Rimini sulla terra al coperto contro l’Italia e la Hampton cede prima alla Errani e poi la Vinci. Ma gli ottimi risultati nel circuito maggiore Wta continuano e l’americana va nei a quarti a Memphis e al terzo turno a Indian Wells.
Jamie.Sony+Ericsson+Open+vsvvG_13_3plQuindi sulla terra prima di Parigi, si qualifica per le semifinali al torneo di Bruxelles dove supera nell’ordine le belghe Wickmayer e Flipkens e la nostra Roberta Vinci, rispettivamente numero 41,21 e 15 del mondo. La sua corsa si ferma di fronte alla estone Kaia Kanepi.
A Parigi si fa conoscere bene anche dal pubblico francese compiendo l’impresa di superare al primo turno per 9-7 al terzo set la ceca Safarova, numero 29 del mondo, al termine di una vera e propria battaglia; la slovacca Schmiedlova al secondo turno; e soprattutto la numero 7 del mondo e due volte vincitrice di Wimbledon Petra Kvitova al terzo. Jamie si ferma poi al quarto turno di fronte alla serba Jankovic.
Ma il bello deve ancora arrivare. Infatti la Hampton si trasferisce sull’erba inglese dove raggiunge il risultato più importante della sua purtroppo, fino ad ora, breve carriera. Nell’importante torneo di Eastbourne, la statunitense supera facilmente tre turni di qualificazione e al primo turno sconfigge in due set la testa di serie numero 1 e numero 4 del mondo Agnieszka Radwanska. Ma Jamie non si ferma e una dopo l’altra mette in fila la cinese di Taipei Hsieh; ancora una volta la ceca Safarova al termine di un’altra epica Jamie_Hampton5902_fbtbattaglia; e quindi la danese Wozniacki, ex numero uno del mondo e in quel momento numero 9 del ranking Wta dopo quasi tre ore di gioco punto a punto. Jamie arriva in finale senza forze ed è costretta a cedere alla russa Vesnina in due set. Dopo la sconfitta con la connazionale Stephens al primo turno di Wimbledon, la Hampton si sposta sul cemento americano dove raggiunge subito la semifinale in California al torneo di Stanford. Agli Us Open ha la meglio sulla spagnola Arruabarrena e sulla francese Mladenovic prima di arrendersi ancora una volta alla Stephens. Poi purtroppo cominciano i problemi all’anca e Jamie è costretta a fermarsi fino al termine della stagione. Rientra nel jamie.3circuito a gennaio 2014 nel torneo di Auckland dove in semifinale è costretta a ritirarsi senza scendere in campo il giorno che avrebbe dovuto affrontare Venus Williams. Qui per la Hampton comincia il proprio calvario pieno di interventi chirurgici (in totale ben sei) da cui, purtroppo, ad oggi la ragazza americana, dopo quasi due anni, non è ancora uscita.
Nell’intervista rilasciata alla Wta alcuni giorni fa, per la precisione il 12 agosto, Jamie racconta:
Negli ultimi diciotto mesi, ho dovuto affrontare sei interventi chirurgici. In ordine cronologico anca destra, anca sinistra, tendine di Achille sinistro, gomito destro, tendine di Achille destro (quest’infortunio dovuto jamie hampton1all’utilizzo delle stampelle durante il recupero dall’intervento al tendine di Achille sinistro) e, infine, nuovamente all’anca destra (dovuto a un extra-accumulo di tessuto cicatrizzante). L’anca destra e il tendine di Achille destro si sono rivelati essere i problemi principali.
Alla domanda della giornalista Wta riguardo al suo stato di salute attuale la Hampton risponde: Il mio obiettivo era di tornare a giocare entro lo scorso aprile, ma purtroppo non è stato possibile. In questo momento è jamie-hampton-french-open-4th-rdjpg-2af006dd899902d7difficile dire se e quando tornerò. Vivo la mia situazione alla giornata. Attualmente ho ancora problemi alla mia anca destra, reduce dal secondo intervento che è andato meglio del primo, ma non sufficientemente bene per tornare all’attività agonistica. La mia anca destra è un vero grattacapo che mi ha portato a sondare varie opinioni di esperti. Probabilmente quest’anno non riuscirò a tornare nel circuito Wta.
Alla complessa domanda sul suo stato d’animo, risponde: Sì, è decisamente una domanda difficile. Fa parte della vita. Una lezione che sfortunatamente ho dovuto imparare attraverso questa via. È impossibile controllare tJamie+Hampton+U+S+Open+78dFCI2ma82lutto e per quanto desideri tornare a giocare, non dipende da me. L’unica cosa che posso fare è dare il massimo e utilizzare tutte le mie risorse, ascoltare i migliori esperti e decidere nella maniera più saggia. Tuttavia massimo impegno e scelte oculate possono non essere sufficienti quando le cose girano storte.
E rispetto a quanto ha vissuto, dichiara: Certamente sto ancora cercando di farmene una ragione proprio perché non è ancora finita. Combatterò con tutte le mie forze per tornare a giocare. Se dovessi subire un altro intervento forse 800px-Jamie_Hamptonsarebbe eccessivo per il mio corpo, specialmente per la mia anca destra. È un intervento molto traumatico ed invasivo; se, nell’evenienza, fosse necessario un intervento diverso da quelli precedenti, magari sarei più ottimista. Il fatto è che sono stata sotto i ferri così tante volte… Forse alla fine la cosa migliore da fare è pazientare per sei mesi e vedere come il mio corpo reagisce dopo tutti questi traumi.
Quando le si è chiesto come trascorre le sue giornate, risponde: La mia giornata tipo è dedicata alla riabilitazione. Amo il tennis cosi tanto che desidero solo colpire la palla ed essere nuovamente felice per rivivere ancora i Jamie_WTA-Tennis-img9441_668ricordi e le sensazioni più belle. Purtroppo ora sono limitata perché non riesco a giocare per più di un’ora. Durante il mio calvario non sono mai andata oltre le due ore consecutive di allenamento che, comunque, mi causano dolore e mi impediscono di allenarmi come vorrei. Non appena subentra il dolore vado a fare fisioterapia.
Al di fuori del tennis, mia mamma ha spinto perché io prosegua gli studi, ma non è ancora il momento. Lei insiste perché io faccia altro nel mio tempo libero, ma io penso che con il tennis non sia ancora finita.
jamie-hampton-1226256775.okAl di là di altre possibili alternative, in questo momento sono focalizzata solo sul tennis. I miei allenatori mi spediscono video sul mio servizio perché avevo bisogno di migliorarlo. Ovviamente sono rimasta sintonizzata sul tennis e mi piace guardarlo e seguirlo. Il supporto che ho avuto dagli allenatori e da tutte le persone a me vicine mi ha veramente aiutata in questa fase. È stato un periodo molto difficile per il mio corpo e altrettanto difficile da affrontare sia mentalmente che emotivamente. Il tennis è ancora tutta la mia vita e continuerò a provarci. Non è ancora finita.
Quanto coraggio! Quanta determinazione! Quanta classe!
Tutto quello che noi possiamo fare è mandare a Jamie più luce ed energia positiva possibile, sperando di poter raccontare l’ennesima “success story” per questa bellissima ragazza americana.
N.C.

[Fonti delle immagini: oktennis.it (copertina), wtatennis.com, fansshare.com, news.2bet2.com, zimbio.com, commons.wikimedia.org, tennisearth.com, itftennis.com, it.livescore.eurosport.com, al.com, tennisforum.com, tennisworldusa.org, ]

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