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Sanremo 2018: la pagella delle canzoni in gara

Sanremo 2018: la pagella delle canzoni in gara

Dopo un imbarazzante quanto inutile “Prima Festival”, dopo una sigla evitabilissima interpretata da tutti i cantanti in gara, la 68esima edizione del Festival della Canzone Italiana è partita con il lungo monologo di Fiorello che ha saputo scaldare l’intorpidito pubblico sanremese. Pubblico che ha poi accolto calorosamente sia il mattatore, Claudio Baglioni, visibilmente emozionato sia Michelle Hunziker e

Dopo un imbarazzante quanto inutile “Prima Festival”, dopo una sigla evitabilissima interpretata da tutti i cantanti in gara, la 68esima edizione del Festival della Canzone Italiana è partita con il lungo monologo di Fiorello che ha saputo scaldare l’intorpidito pubblico sanremese. Pubblico che ha poi accolto calorosamente sia il mattatore, Claudio Baglioni, visibilmente emozionato sia Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino. Per quanto riguarda le canzoni, il primo ascolto ha riservato sorprese, conferme e qualche delusione: ecco, una ad una, le impressioni dopo il primo ascolto.

 

Annalisa “Il mondo prima di te”  Voto: 7+
Annalisa è un’interprete straordinaria, impeccabile, la canzone è orecchiabile ma è poca cosa rispetto al suo talento. Difficilmente riuscirà a raggiungere il podio.

Ron “Almeno pensami” Voto: 8-
Una poesia di Lucio Dalla che, nonostante la forte emozione, convince ma non appieno (probabilmente la canzone era rimasta inedita per questo motivo). Ron interpreta in maniera rispettosa.

The Kolors “Frida” Voto: 8
I più pop, la mano di Dario Faini si sente; hanno portato il primo guizzo della serata sul palco del Festival con una delle canzoni meno sanremesi in gara.

Max Gazzè “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” Voto: 8+
Musicalmente una delle migliori, bellissimo arrangiamento e un testo davvero poetico. L’interpretazione non è impeccabile, ma glielo si può perdonare.

Vanoni-Bungaro-Pacifico “Imparare ad amarsi” Voto: 8 1/2
Il timbro unico della Vanoni che canta “Bisogna imparare ad amarsi, bisogna imparare a lasciarsi quando è finita e vivere ogni istante fino all’ultima emozione, così saremo vivi”, il pianoforte di Pacifico e il supporto “chitarra e voce” di Bungaro. Emozionante.

Ermal Meta-Fabrizio Moro “Non mi avete fatto niente” Voto: 8
Una canzone a tratti folk con il testo più impegnato della serata: citano l’Egitto, la Rambla, il Bataclan, Londra e Nizza. “Non mi avete fatto niente”, la vita va avanti nonostante tutto. Funzionano.

Mario Biondi “Rivederti” Voto: 6 1/2

Hanno scomodato Tony Bennett, addirittura Sinatra. L’atmosfera jazz e retrò è palpabile, ma è quello che Mario Biondi fa da anni, questa volta senza entusiasmare.

Roby Facchinetti-Riccardo Fogli “Il segreto del tempo” Voto: 4
Il segreto del tempo è che spesso è impietoso. Questo è stato uno di quei casi.

Lo Stato Sociale “Una vita in vacanza” Voto: 8
Gli unici che abbiano davvero rotto gli schemi della serata, la quota indie del Festival non delude (anche se l’esibizione canora di per sé è molto imprecisa). Fantastica l’esibizione dei due ballerini.

Noemi “Non smettere mai di cercarmi” Voto: 8 
Noemi non si discosta dalla sua produzione più classica e le riesce benissimo, un po’ calante nel ritornello ma estremamente efficace. Graffia.

Decibel “Lettera dal Duca” Voto: 7
La citazione di David Bowie non si limita al titolo della canzone ma anche nella struttura. Il tutto risulta però solo discreto, forse perché le aspettative su Ruggeri come autore sono sempre molto alte.

Elio e le storie tese “Arrivedorci” Voto: 6
Canzone autocelebrativa e di commiato visto lo scioglimento imminente, ma questa volta manca il genio degli elii, “siamo al tramonto” cantano, ed effettivamente un po’ hanno ragione.

Giovanni Caccamo “Eterno” Voto: 5 1/2

Canzone discreta per un’esibizione davvero troppo incerta. Estremamente classico, forse non a proprio agio.

Red Canzian “Ognuno ha il suo racconto” Voto: 6+
Con questo brano rock (forse l’unico della serata) fa meglio dei suoi ex compagni di avventura. Un brano che guarda al passato di Canzian ma arrangiato comunque in maniera contemporanea.

Luca Barbarossa “Passame er sale” Voto: 6+
Canzone romantica, in romanesco, ma che con fatica lascia il segno.

Diodato e Roy Paci “Adesso” Voto: 9
Credibili, bravi, la vera rivelazione di questo Festival. Ma Diodato è un autore raffinato e Roy Paci un fuoriclasse: c’era da aspettarselo.

Nina Zilli “Senza appartenere” Voto: 6-
Stona al primo secondo e si riprende poco e male durante l’esecuzione. Nina Zilli che fa la cantante sanremese non funziona.

Renzo Rubino “Custodire” Voto: 5
Canzone scialba, interpretazione troppo incerta. Ci si aspettava di più da uno che è considerato una promessa da troppo tempo.

Enzo Avitabile e Peppe Servillo “Il coraggio di ogni giorno” Voto: 7 1/2
La canzone è retta da un bel giro di chitarra, e anche qui c’è lo zampino di Pacifico. Una melodia vicina alla tradizione napoletana.

Le Vibrazioni “Così sbagliato” Voto: 8-
Le Vibrazioni si riprendono quello che i Modà hanno saccheggiato per anni: il loro stile. La canzone funzione, un vero classico delle Vibrazioni

 

Mirko Ghiani

[Foto da raiplay.it]

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