Mercoledì 22 giugno, alle ore 20, il Regio mette in scena Carmen, il capolavoro di Georges Bizet. L’Orchestra e il Coro del Regio sono diretti da Asher Fisch e, per le ultime due recite, da Ryan McAdams (2 e 3 luglio). Protagonista di questo allestimento il celebre mezzosoprano Anna Caterina Antonacci, grandiosa interprete acclamata dal
Mercoledì 22 giugno, alle ore 20, il Regio mette in scena Carmen, il capolavoro di Georges Bizet. L’Orchestra e il Coro del Regio sono diretti da Asher Fisch e, per le ultime due recite, da Ryan McAdams (2 e 3 luglio). Protagonista di questo allestimento il celebre mezzosoprano Anna Caterina Antonacci, grandiosa interprete acclamata dal pubblico e dalla critica internazionale, capace di esprimere, soprattutto in questo ruolo, la carica sensuale e al contempo nichilista del celebre personaggio creato da Bizet. L’allestimento, in prima italiana, proviene dall’Opernhaus Zürich ed è firmato dal regista Matthias Hartmann.
La produzione dell’opera è realizzata con il supporto di Fideuram, Socio Sostenitore del Teatro Regio.
Asher Fisch, Direttore principale della West Australian Symphony Orchestra, dichiara: Carmen è un’opera perfetta, non le manca nulla. Sono presenti l’amore, il folklore, la lotta, la passione e la morte attraverso la vendetta. Il tutto sublimato da una musica molto orecchiabile, che le ha permesso di raggiungere un pubblico vastissimo. Bizet, seguendo il fascino dell’esotismo iberico, ha usato armonie e ritmi propri della musica spagnola, penso alla “Seguidilla” e alla “Habanera”, per fare due esempi, di sicura presa su ogni pubblico.
La regia è di Matthias Hartmann, uno dei registi più radicali e dirompenti degli ultimi anni. Carmen viene uccisa in pubblico poiché pericolosa per la società. Le donne che sono libere e indipendenti dagli uomini vengono considerate una minaccia per la nostra società patriarcale; Carmen ci racconta questo, e il gesto rivoluzionario di Bizet è stato proprio quello di creare un’opera attorno a un simile personaggio. Nella mia regia non ci saranno riferimenti specifici al folklore spagnolo poiché i cliché della Spagna esistono solo sulle cartoline. Carmen può semplicemente essere messa in scena ovunque, sotto il sole del sud, dichiara Hartmann.
L’opera verrà eseguita nella versione originale con i dialoghi parlati.
In questo allestimento, una scena spoglia focalizzerà l’attenzione su Carmen, interpretata da Anna Caterina Antonacci, artista dalla forte presenza scenica, dal timbro morbido e seducente, che ha fatto del personaggio quasi un’icona interpretativa. Per Antonacci, Carmen è un’idea di vita: inafferrabile e seducente. È un personaggio ricco e complesso. È una sorta di fantasma maschile: non a caso gli uomini ne sono attratti e la temono allo stesso tempo. I sentimenti che suscita, al di là dei luoghi e delle situazioni, sono universali.
Don José sarà il tenore Dmytro Popov, artista capace di rendere col suo timbro duttile la scrittura del personaggio tra momenti di forte tensione drammatica alternati ad altri di puro lirismo. Il soprano Irina Lungu vestirà i panni della dolce Micaëla, personaggio che fa da contraltare a Carmen. Il suo timbro delicato e morbido renderà perfettamente la parte di grande rilievo creata da Bizet. Escamillo sarà il baritono Vito Priante, artista completo dalle notevoli qualità vocali e dall’importante presenza scenica, perfetto nel rendere la baldanza del famoso torero. Completano il cast: il soprano Anna Maria Sarra (Frasquita), il mezzosoprano Lorena Scarlata Rizzo (Mercédès), i baritoni Paolo Maria Orecchia (il Dancaïre), Ricardo Crampton (Moralès), il tenore Luca Casalin (il Remendado), il basso Luca Tittoto (Zuniga) e l’attore Sax Nicosia nei panni di Lillas Pastia. Nel corso delle dieci recite, dal 22 giugno al 3 luglio, si alternano nei ruoli già specificati, Veronica Simeoni (Carmen); Roberto Aronica (Don José); Mariangela Sicilia (Micaëla), Luca Grassi (Escamillo) ed Emilio Marcucci (Moralès). La regia è di Matthias Hartmann, le scene sono di Volker Hintermeier, i costumi di Su Bühler, le luci di Martin Gebhardt, riprese da Andrea Anfossi. Il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio G. Verdi, sono istruiti da Claudio Fenoglio (Carmen_Locandina).
Bizet completò l’opera nel 1875; inizialmente ricevuta con freddezza alla prima rappresentazione, l’opera crebbe di popolarità, arrivando a essere, oggi, una delle più celebri e rappresentate. Tra i numerosi ammiratori dell’opera va annoverato Čajkovskij, che disse: È un capolavoro nella vera accezione del termine, cioè una delle rare creazioni che traducono gli sforzi di tutta un’epoca musicale… Sono persuaso che Carmen sarà l’opera più popolare del mondo. Carmen è una donna libera e spavalda, audace e sfrontata, di grande sensualità e conscia del suo potere sugli uomini. Arrestata da Don José per aver ferito una compagna nella fabbrica di sigari ove lavora, Carmen riesce a sedurre il caporale, che la lascia scappare. La relazione tra i due si intensifica e Don José viene coinvolto nei loschi traffici di contrabbando che Carmen segue. Invano compare Micaëla, che tenta di riportare sulla retta via Don José. Carmen intanto, nella sua libertà, arde di passione per un nuovo uomo, Escamillo, prestante torero. L’ultimo atto si conclude davanti all’ingresso dell’arena di Siviglia, con le grida del popolo che acclamano Escamillo e con Don José che, tornato per supplicare l’amore di Carmen, riceve uno sprezzante rifiuto. Don José, accecato dalla rabbia e dalla gelosia, pugnala mortalmente Carmen, consegnandosi poi alle guardie.
L’opera è stata presentata al pubblico ieri mercoledì 15 giugno alle ore 17.30 al Piccolo Regio Puccini con una conferenza dal titolo Carmen. «Felicità breve, improvvisa e senza remissione», a cura di Giovanni Bietti. L’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3 mercoledì 22 giugno alle 20, trasmissione inserita anche all’interno del circuito Euroradio.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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