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Una visita a Palazzo Italia a Expo2015

Una visita a Palazzo Italia a Expo2015

Abbiamo già parlato di Expo2015 in molte occasioni, e tante ve ne saranno ancora perché la proposta di eventi della grande manifestazione milanese è davvero notevole. Oggi vi vogliamo presentare lo stand di casa nostra, Palazzo Italia. La grande struttura si affaccia sulla piazza dove si erge l’Albero della Vita, simbolo monumentale di questa edizione italiana

JpegAbbiamo già parlato di Expo2015 in molte occasioni, e tante ve ne saranno ancora perché la proposta di eventi della grande manifestazione milanese è davvero notevole. Oggi vi vogliamo presentare lo stand di casa nostra, Palazzo Italia. La grande struttura si affaccia sulla piazza dove si erge l’Albero della Vita, simbolo monumentale di questa edizione italiana dell’Expo universale.Jpeg
Colpisce subito per il rivestimento esterno, bianchissimo, realizzato da Italcementi in quello che si definisce cemento biodinamico. Questo materiale speciale, a contatto con la luce solare, è in grado di catalizzare alcune sostanze inquinanti presenti nell’aria e trasformarle in sali inerti, liberando così l’ambiente circostante. Inoltre esso è composto per circa l’80% di materiale riciclato, tra cui anche polvere di marmo di Carrara che gli conferisce la particolare lucentezza. Il progetto architettonico di Palazzo Italia porta la firma dello Studio Nemesi & Partners e richiama alla memoria le ramificazioni di una foresta. Si tratta di 9.000 mq di superficie esterna, oltre 750 pannelli di rivestimento in cemento, tutti diversi l’uno dall’altro, 15 ricercatori coinvolti nello Albero della Vitastudio del nuovo materiale per 12.500 ore di ricerca dedicate al progetto. Il concept dell’allestimento del Padiglione Italia proviene dall’estro creativo di Marco Balich, lo stesso delle cerimonie di apertura e chiusura dei XVI Giochi del Mediterraneo e di Londra 2012 per citare solo alcune delle grandi manifestazioni per cui ha curato la progettazione scenografica e artistica. Nella visita all’interno del palazzo abbiamo potuto avere la guida di Massimiliano, gentilissimo e preparato, fondamentale per comprendere il senso complessivo del percorso espositivo. Il percorso si sviluppa su quattro piani, che rappresentano le quattro “potenze italiane”, e sono il Saper Fare, la Bellezza, il Limite, il Futuro.Jpeg
Il Saper Fare è presentato attraverso 22 personaggi, persone viventi, scelti come esempi virtuosi per le attività che svolgono e nelle quali rappresentano delle eccellenze, provenienti da tutte le regioni e da Roma Capitale. Vi sono i loro ritratti in miniatura realizzati in 3D e poi dei video esplicativi accompagnati dai loro commenti audio. La Bellezza è stata affrontata prima per sottrazione, realizzando cioè una sala con un ambiente fatto di luci e suoni sgradevoli, poi con una scelta di video che narrano episodi tristi della storia del nostro Paese che ci ricordano quanti errori siano stati compiuti nel non avere cura del nostro patrimonio. Il ciclo si completa con tre ambienti in cui si possono vedere le bellezze paesaggistiche e architettoniche italiane, in tre sale interamente fatte di specchi con le immagini che compaiono su tutte le superfici e portano il visitatore in un’esperienza totalmente immersiva ed espansiva, grazie alla particolare percezione dello spazio ottenuta con gli Jpegspecchi e alle immagini in movimento in un effetto caleidoscopico. Il Limite è raccontato attraverso 21 storie, una per regione, di imprese particolarmente innovative che sono in grado di proiettare verso il domani apportando cambiamenti positivi. Il Limite ovviamente è inteso come linea mobile continuamente da superare sfidandosi e attingendo a risorse inedite. La direzione del limite è dunque il Futuro, che è l’ultima Potenza narrata in questo percorso. In questo piano ci sono gli spazi dedicati ai lavori con i bambini e ragazzi del progetto scuola di Expo, perché il futuro non è un concetto astratto ma sono le persone che lo abiteranno e lo vivranno. C’è una sala occupata da una grande forma dell’Italia all’interno della quale sono state poste piante tipiche delle varie regioni, una grande allegoria del nostro Paese come un giardino, lussureggiante, di cui avere cura. Ci sono delle Jpegpostazioni presso le quali è possibile leggere e firmare la Carta di Milano, documento collettivo ancora in fieri che verrà chiuso a ottobre con la fine di Expo e rappresenta una presa di impegno per gli anni futuri, considerando che lo hanno sottoscritto governi, organismi internazionali, Capi di Stato, associazioni, aziende, oltre a tantissimi cittadini comuni.
Cercheremo di accompagnarvi ancora alla scoperta di Expo facendovi entrare, se pur virtualmente, in altri padiglioni e raccontandovi le storie che stanno dietro ai progetti e alla loro realizzazione.
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: Chiara Trompetto ph]

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